Gosh A., The Great Derangement, The University of Chicago Press (2017)

Suggerito da: Bik Van Der Pol

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Siamo forse fuori di senno? Il celebre romanziere indiano Amitav Ghosh sostiene che le generazioni future potrebbero davvero pensarlo. Come spiegare altrimenti il nostro fallimento immaginativo di fronte al riscaldamento globale? Nel suo primo grande libro di saggistica dai tempi di In an Antique Land, Ghosh analizza la nostra incapacità — a livello di letteratura, storia e politica — di comprendere appieno la portata e la violenza del cambiamento climatico.

Secondo Ghosh, l’estrema natura degli eventi climatici odierni li rende particolarmente refrattari ai modelli contemporanei di pensiero e immaginazione. Questo è vero soprattutto per la narrativa letteraria “seria”: tempeste secolari e tornado fuori stagione sembrano troppo improbabili per essere trattati in un romanzo, e vengono automaticamente relegati ad altri generi. Anche nella scrittura della storia, la crisi climatica ha talvolta portato a semplificazioni eccessive; Ghosh dimostra invece che la storia dell’economia del carbonio è una vicenda globale intricata, piena di elementi contraddittori e controintuitivi.

Ghosh conclude suggerendo che la politica, come la letteratura, si sia trasformata in una questione di coscienza morale individuale, anziché in un’arena di azione collettiva. Ma ridurre narrativa e politica a un’avventura morale personale comporta un costo elevato. La crisi climatica ci impone di immaginare altre forme di esistenza umana — un compito per il quale, sostiene Ghosh, la narrativa è lo strumento culturale più adatto. Il suo libro è un appello, da parte di uno dei più grandi scrittori contemporanei, ad affrontare il compito più urgente del nostro tempo.

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