“Per troppo tempo la Social Practice è stata il notoriamente fragile rovescio della medaglia dell’arte contemporanea orientata al mercato: un mondo di praticanti ansiosi, facilmente appagati dalla sensazione di ‘fare del bene’ in una comunità, e inconsapevoli del fatto che le loro posizioni quasi attiviste e anti-formaliste abbiano in realtà una lunga eredità artistica e possano essere analizzate criticamente con gli strumenti della storia dell’arte e del teatro. Il vivace manuale di Helguera promette di offrire una bussola critica tanto necessaria a chi si trova alla deriva nel campo sociale espanso.”
– Claire Bishop, Professoressa di Arte Contemporanea e Storia delle Mostre, CUNY, e autrice di Artificial Hells: Participatory Art and the Politics of Spectatorship
“Questo è un libro di riferimento estremamente attuale e ponderato. Nato da un’esperienza e una ricerca empirica e approfondita, fornisce un curriculum e una struttura per riflettere sulla complessità delle pratiche socialmente impegnate. Collocando le metodologie di questo lavoro tra le discipline, Helguera attinge alle storie della performance, della pedagogia, della sociologia, dell’etnografia, della linguistica, e delle pratiche comunitarie e pubbliche. Invece di proporre un sistema, espone le temporalità necessarie per rendere possibili e significative queste situazioni. È uno strumento che ci permetterà di considerare le difficoltà dell’arte socialmente impegnata e avvicinarci alla costruzione di un linguaggio attraverso cui possiamo rappresentarne e discuterne l’impatto.”
– Sally Tallant, Direttrice Artistica della Liverpool Biennial
“Helguera ha prodotto un libro di lettura estremamente accessibile che dovrebbe assolutamente stare in tasca a chiunque sia interessato a insegnare o imparare l’arte socialmente impegnata.”
– Tom Finkelpearl, Direttore del Queens Museum di New York e autore di Dialogues in Public Art