We Still Want Everything (2021) è un frottage che celebra l’eredità e la tradizione di autonomia e resistenza. La pietra incisa dall’artista, utilizzata come matrice per quest’opera, si trova attualmente nei boschi di Walden (Massachusetts), richiamando così due opere di grande importanza nella tradizione letteraria: Civil Disobedience di H.D. Thoreau e Vogliamo Tutto di Nanni Balestrini.
Danilo Correale è un artista e ricercatore italiano che vive e lavora a New York. Il suo lavoro si concentra sull’analisi di aspetti della vita umana come il lavoro, il tempo libero e il sonno nel capitalismo avanzato. Utilizza una vasta gamma di strategie visive e collaborative per mettere in evidenza il legame tra tempo e corpo, associato a problematiche attuali come affaticamento, letargia, noia e immobilità. Il suo lavoro è stato presentato in numerose mostre collettive, come Broken Nature alla Triennale di Milano, e in diverse biennali, tra cui Mosca, Urali, Riga e Istanbul, per citarne alcune, oltre che in fondazioni private come la Rubin Foundation a New York, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino, e il Magazzino Italian Art. Ha esposto in musei italiani e internazionali come il MAXXI, Madre, Museion, Z33 Hassel Museum e Kunsthalle Wien. Danilo è stato anche il destinatario del New York Prize 2017 insieme a Chiara Fumai e della prima edizione dell’Italian Council. Attualmente, Danilo insegna Video e Performance alla New York University e all’IUAV di Venezia.