SALOTTO III – WELTANSCHAUUNG
I posti per l’evento sono limitati e la prenotazione via email è necessaria (info@castropojects.it).
“Così dunque tu dici che è la concordanza tra uomini a decidere cosa è falso e cosa è vero? – Vero e falso è ciò che gli uomini dicono; e nel linguaggio gli uomini concordano. E questa non è concordanza delle opinioni, ma nella forma di vita”. (Wittgenstein, Ricerche filosofiche, paragrafo 241).
Guardando all’attuale panorama globale, quale tra le varie—distopiche o utopiche—panoramiche future vorresti poter influenzare per il meglio? Indiscusso è che ciascuno di noi possa e debba farlo. Qual è il tuo principale credo, il tuo linguaggio preferito, l’accordo o arrangiamento che hai scelto di adottare rispetto al mondo lì fuori? Se il linguaggio è uno strumento pubblico per la comprensione della nostra vita privata, quanto sono soggettive le opinioni che condividi pubblicamente? Credi in quello che dici? Quanto di quello che ti sembra di non riuscire a fare è invece influenzato da circostanze esterne dalle quali ti senti condizionato? Quanto fingi di stare facendo in termini di attivismo—rispetto a quello che in effetti fai? Di cosa ti importa veramente? Saresti pronto ad operare una totale ribellione, un’apostasia per iniziare una nuova Lebensform, forma di vita, o per seguirne una completamente differente? Questo salotto si propone di ospitare un esercizio di dissenso e di intento, al fine di individuare e tramutare quello che sembra trattenerci dall’abbracciare radicalmente l’urgenza di una causa sociale o ambientale, di lavorare insieme per sintonizzarci verso una coscienza collettiva e pro-attiva che fluisca dalla nostra visione individuale del mondo.
All’interno della cornice di CASTRO, Cerruti Quara presenterà il terzo capitolo della serie SALOTTO, iniziata nel 2018 ad Atene in occasione della sua mostra personale At the Foyer of Purgatory da Hot Wheels Projects. Per l’occasione invitò la scienziata Phoebe Tickell (Scienziata di network umani e naturali, Associate lecturer presso Schumacher College, Co-owner e membro di Enspiral), la musicista e artista Delia Gonzalez e il pubblico a ragionare con lei sull’urgenza contemporanea di catarsi e guarigione, sulla spiritualità dei nostri giorni e di come questa possa essere influenzata più dalle correnti politiche e dagli scenari finanziari che dall’ineluttabilità dell’essere umano, tra meta-monasteri, vita notturna portata all’estremo, negozi di magia, capitalismo hippie e sacralità della natura.
Salotto deriva dalla parola tedesco-longobarda Sala, che significa uno spazio, un ambiente coperto, già suggerendo una certa intimità; io guardo al salotto come ad un mezzo, uno strumento. Il salotto è uno spazio collettivo strutturato dove pubblico e privato si intersecano, una scusa coreografata per dare sfogo a convivialità e mondanità, un’occasione per accogliere uno scambio intellettuale dove le discussioni si svolgono e alcune decisioni verranno prese, legami e alleanze discusse, i ‘costumi’ di ciascuno messi in mostra, mentre le nostre menti si adoperano ai loro trucchi dialettici migliori, attraverso simboli e associazioni intuitive. Nel 1944, durante la Seconda Guerra Mondiale, Jean Paul Sartre scrisse una bellissima commedia esistenzialista intitolata Huis Clos (o A porte chiuse), in cui immagina l’inferno al contempo come un sontuoso salotto e come una perfetta economia di potere umano (o se preferite, potere diabolico), dove i tre personaggi principali diventano i reciproci esecutori di loro stessi, costretti eternamente a conversazioni che rispecchiano le loro proprie interiorità. “Il principio è quello di un caffè self-service, dove i clienti si servono da soli”. Tra noi vivi, percepisco il salotto come un luogo dalle possibilità alquanto paradisiache…
Per Salotto III – WELTANSCHAUUNG (termine filosofico dalle molteplici applicazioni che indica “la visione del mondo”) l’artista orchestrerà temporaneamente un ambiente domestico, una culla organica dove l’estetica del movimento Solarpunk, piante, suoni e proiezioni sono intrecciati con una precisa selezione di elementi tra oggetti di scena e arredi da lei scelti dagli archivi della compagnia teatrale Elledieffe—la compagnia erede del maestro del teatro italiano Eduardo De Filippo. Autore e attore che spesso giocava con il sottile confine tra realtà e invenzione, verità e illusione, paradossi e smoke and mirrors, De Filippo sottolineava con ironia le assurdità dell’intrattenimento borghese e quell’attivismo astratto ma mai effettivo, in contrasto con l’inevitabilità delle piccole e grandi problematiche e dinamiche della vita quotidiana. Facendo riferimento ad alcune opere chiave di Eduardo come La Grande Magia e Sik-Sik l’artefice magico, Cerruti Quara inizierà l’evento conducendo una sessione olistica di 90 minuti – la stessa durata di una classe estesa di yoga Jivamukti– durante la quale proporrà un esercizio di dissenso e riaffermazione sorseggiando del tè, invitando ogni partecipante a individuare una causa sociale o ambientale ritenuta fondamentale, formulando un’intenzione rispetto a come potrebbero allineare la loro “formati vita”, il loro linguaggio e le loro azioni ad essa, e quale tipo di apostasi o distacco dalle precedenti aderenze pratiche e ideologiche questo attivismo implicherebbe. La conversazione sarà seguita da un workshop di tasseomanzia (lettura delle foglie di tè) dove i resti rilasciati dal tè consumato in precedenza saranno interpretati da ciascuno alla luce delle affermazioni che ogni persona aveva esposto precedentemente. La sessione si concluderà con una breve meditazione guidata dall’artista. Dopo una breve pausa—durante il quale il pubblico sarà invitato ad abitare il set—il salotto si concluderà con un reading pubblico dell’artista (anche per i non partecipanti al workshop) incentrato attorno a idee di metamorfosi, attivismo e sopravvivenza, stati di stasi e giochi di parole, in cui il testo si andrà an intersecare con una selezione curata di libri di altri autori e pensatori.