Panel di Selezione #7

Sophie Jung


Sophie Jung
(vive e lavora a Londra e a Basilea) lavora tra testo, scultura, performance, navigando tra le politiche di ri/rappresentazione e problematizzando il silenziamento selettivo che avviene con le conclusioni. Utilizza l'umorismo, la vergogna, la rabbia cruda, il ritmo e la rima, le difficoltà, l'amicizia e un flusso costante di slittamenti. Il suo lavoro scultoreo consiste in corpi composti da attributi trovati e prodotti in modo casuale e si presenta come una rete di incompiutezza costante, un coro in continua evoluzione di urgenze e piaceri, traumi e manifestazioni che si alternano tra temi dominanti e minori. Jung auspica alleanze empie, solidarietà intermateriche e assemblaggi che sfidano la risoluzione. Il suo approccio alle "cose" - sia utensili leggibili che apparizioni metaforiche - si colloca a metà strada tra la responsabilità materialista e il divenire selvaggio. La sua scrittura si inserisce nella tradizione dell'ècriture feminine e vive come collage polivocale, spesso materializzato ed esteso in collaborazione. Tra le mostre più recenti si segnalano Sanetroyem all'E. A. Shared Space di Tblisi, Unsetting all'Istituto Svizzero di Milano, Sincerity Condition al Casino Luxembourg, Taxpayer's Money per Frieze LIVE, Dramatis Personae al JOAN di Los Angeles, The Bigger Spleep al Kunstmuseum di Basile, Come Fresh Hell or Fresh Hish Water al Blain Southern di Londra. Attralmente sta lavorando alla sua prima monografia con Mousse Publishing. Nel 2016 e nel 2019 ha vinto lo Swiss Art Awards e nel 2018 ha ricevuto il Manor Kunstpreis. Fa parte del consiglio di amministrazione della Kunsthalle di Basilea, insegna come mentore esterno all'Institut Kunst di Basilea e ha un Lehrauftrag in perfomance alla Kunstakademia Karlsruhe.

Francesca Pionati

Francesca Pionati è un artista che raccoglie significati e immagini del passato per risignificarli attraverso pratiche processuali e collettive. E' interessata a esaminare le tensioni tra il "on & off stage" attraverso le immagini in movimento, il teatro sperimentale, la performance e il lavoro editoriale. Dal 2020 fa parte del duo di artisti VEGA con Tommaso Arnaldi. Nel 2021 Pionati ha co-fondato la piattaforma curatoriale e di ricerca Iniziative di II, per esplorare il rapporto tra performatività e spazio pubblico. Da questa esperienza è nata la pubblicazione periodica II Magazine. Il progetto editoriale esplora i codici e le metodologie esistenti all'interno dell'editoria e il suo rapporto dialettico con l'archiviazione, nonché le correlazioni con forme di espressione e diffusione meno visibili o permanenti. Nel 2022 Francesca p entrata a far parte del Dutch Art Institute, un programma nomade che si colloca tra la pratica artistica e la ricerca teorica, con l'interno di espandere le metodologie pedagogiche e le comunità temporanee. Le ricerche di Pionati sono state esposte al MACRO, Roma, Museo MA*GA, Triennale Milano, Galleria d'Arte Moderna di Roma, Manifattura Tabacchi, Fondazione smART, Sant'Andrea de Scaphis, MEGA. Ha partecipato ai programmi di residenzione Quarta Partete di Romeo Castellucci alla Triennale di Milano, Prender-si Cura al MATTATOIO, VISIO de Lo Schermo dell'Arte e FONDAMENTA al Teatro India. Nel 2022 ha vinto il Premio Francescoa Fabbri per le Arti Contemporanee e il Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate.

Ahmet Ogut

Nato a Diyarbakir, Ahmet Ogut vive attualmente a Berlino, Amsterdam e Istanbul. Ha ottenuto una laurea presso la Facoltà di Belle Arti dell'Università Hacettepe di Ankara nel 2003 e un master presso la Facoltà di Arte e Design dell'Università Tecnica Yildiz di Istanbul nel 2006. Lavora con un ampia gamma di media, tra cui video, fotografia, installazioni, disegno e carta stampata. E' il promotore di "The Silent University", un programma per e con i richiedenti asilo, rifugiati e i migranti per tenere e seguire corsi. Ahmet Ogut è stato artista ospite alla Rijksakademe van Beeldende Kunsten di Amsterdam nel 2007-2008. Nel 2009, ha rappresentato la Turchia alla 53° Biennale di Venezia. Recentemente ha esposto in mostre personali al MoCA Skopjie, al Kunstverein Dresden, Biennale di Istanbul, la 7a Biennale di Liverpool, la 12a Biennale di Istanbul, la 4a Biennale di Mosca, Performa 09 a New York e la 5a Biennale di Berlino.

Liliana Moro


Liliana Moro
vive e lavora a Milano. Si è diplomata all'Accademia di Belle Arti di Brera, dove ha studiato con Luciano Fabro. Nel 1989, insieme ad altri artisti, ha fondato uno spazio per artisti in via Lazzaro Palazzi a Milano, attivo fino al 1993. Incontrando le opere di Liliana Moro si ha la percezione che sia presente solo lo stresso necessario. Suoni, parole, sculture, oggetti e performance, compongono un mondo che "mette in scena" una realtà contemporaneamente cruda e poetica. Un elemento di spicco nella ricerca di Liliana Moro è la dimensione politica, non tradotta nell'illustrazione dei contenuti ma legata alle forme con cui si rivolge ai destinatari; ad esempio, poggiando le sue opere a terra chiede esplicitamente allo spettatore di chinarsi per vederle. Liliana Moro ha esposto in importanti collettive tra cui Documenta IX, Kassel; Aperto XLV Biennale di Venezia; Castello di Rivoli, Torino; Quadriennale di Roma; Moderna Museet, Stoccolma; PS1, New York; De Appel, Amsterdam; La Triennale; MAXXI, Roma; Galleria Nazionale d'Arte, Roma; 58° Biennale di Venezia, Padiglione Italia.

Chris Rawcliffe

Chris Rawcliffe è nato a Parigi e attualmente vive e lavora a Londra, dove è direttore artistico di Forma, un'importante organizzazione no-profit di arte contemporanea che si caratterizza per essere guidata da artisti. Presso Forma, Chris e il suo team, commissionano e producono mostre ambiziose, tra cui progetti come "Waiting With Sonic Support" di Abbas Zahedi, per il Frieze Artist Award 2022; il film "Lagareh - The Last Born" di Alberta Whittle, creato per la Biennale di Venezia del 2022; "Moving Target Shadow Detection" di Sung Tieu; e " A perfect sentence" di Oliver Chanarin, attualmente in tournée in 6 musei del Regno Unito che acquisiranno 72 opere per i posteri. Prima di lavorare a Forma, Chris ha organizzato mostre presso organizzazioni come Open Source, Arebyte Gallery e SPACE, esponendo opere di artisti come Joan Jonas, Guy Ben-Ner e Jade Monserrat. Dal 2010 al 2016 Chris ha diretto Pro Numb, una galleria d'arte non-profit da lui fondata ad Hackney, nell'East London, dove ha esposto opere appositamente commissionate dagli artisti Lawrence Weiner, Peles Empire, Benedict Drew, Liam Gillick, Heather Phillipson, Jesse Darlin, Anne Hardy e Larry Achiampong. Chris ha anche lavorato presso la Outpost Gallery, l'Arts Council England, Art Monthly e nel settore commerciale.

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